

Il latte materno è senza dubbio il miglior alimento per il neonato. Ma se per qualsiasi motivo allattare al seno non è possibile, quale latte artificiale è meglio scegliere?
Tipologie di latte in sostituzione di quello materno
La prescrizione del latte in formula spetta al pediatra, perché i prodotti cambiano a seconda delle specifiche esigenze del neonato. Ad esempio, in commercio c’è il latte con probiotici in caso di coliche frequenti e problemi gastrointestinali, oppure latte più semplice se l’allattamento è misto (artificiale e materno), più completo se si usa solo quello in polvere. Tutti contengono proteine, carboidrati, grassi, minerali e vitamine e si distinguono in latti adattati, parzialmente adattati, di proseguimento e per prematuri.
Il latte adattato o numero 1
Questa tipologia di latte si usa fino al sesto mese di vita. Contiene una buona percentuale di grassi e lattosio ed è addizionato con vitamine e minerali. Quello parzialmente adattato ha meno lattosio e una differente quantità proteica rispetto al primo. Il latte di proseguimento, o numero 2, si utilizza dai sei mesi ai 12 mesi e apporta più ferro. Per i bimbi prematuri o neonati di basso peso c’è invece il latte più ricco e proteico, il numero 0.
Se il bimbo non tollera il latte
In caso di intolleranza al latte il piccolo manifesta disturbi come la diarrea e bisogna quindi ricorrere a formule dietetiche. Il latte privo di lattosio per bimbi intolleranti a questo zucchero è utile anche in caso di episodica infiammazione intestinale oppure se sopraggiungono coliche gassose severe. Il latte ipoallergenico, idrosilato o di soia contengono per lo più proteine scisse in frammenti più piccoli, e sono adatti ai bambini allergici alle proteine del latte. Infine il latte antirigurgito contiene sostanze che frenano il vomito frequente che può essere di ostacolo alla crescita del bimbo.